lunedì 27 dicembre 2010

Andar per abbazie

Abbazia di Farfa
Abbazia di Farfa
Ci sono zone dell’Italia note in tutto il mondo e ve ne sono molte altre che nessuno conosce, italiani compresi, ma che non sono meno belle e meritevoli di essere visitate. Per esempio la Sabina e la Ciociaria che corrispondono grosso modo, alle province di Rieti e Frosinone. Che ci sarà mai , penserete voi ? Al massimo gli spaghetti all’amatriciana ( detti così dal nome della località di origine, Amatrice ) che  comunque non sarebbe poco. Invece no. Sono terre modeste, riservate, di basso profilo, ma  che racchiudono dei tesori artistici e paesaggistici inimmaginabili.
La Sabina, detta così dai monti Sabini che la delimitano, è una regione a nord est di Roma; ha risentito poco delle trasformazioni indotte dall’edilizia moderna e mantiene un paesaggio sostanzialmente immutato. Si è avuto il fenomeno dell’ “incastellamento”, cioè il raggruppamento della popolazione in luoghi fortificati e alture poco accessibili, i cosiddetti “castra”. Lo spopolamento di tali centri è relativamente recente. La Sabina pertanto è ricca di castelli, borghi fortificati e paesi appolaiati sulla cima di qualche cocuzzolo.
S. Maria del Vescovio
S. Maria del Vescovio

Gioiello in terra sabina è l’abbazia di Farfa che sorge in un piccolo borgo medioevale con cui crea un perfetto connubio, ma che domina con la sua imponenza. Secondo la leggenda fu edificata nel VI secolo, distrutta dai longobardi e poi ricostruita nell’VIII secolo, dopodiché divenne una delle più potenti abbazie del centro Italia. Apparteneva ai benedettini, ordine potente che contribuì a custodire il sapere in un mondo dominato dall’analfabetismo. Il campanile molto antico presenta 4 ordini di trifore e la chiesa attuale, terminata nel XV secolo ha 3 navate, un bellissimo soffitto ligneo e un giudizio universale di manifattura fiamminga. A circa 30 km di distanza sorge il complesso abbaziale di S. Maria del Vescovio con un grande cortile circondato da edifici che gravitano intorno alla chiesa vera e propria , dove si trova un ciclo di affreschi tra i meglio conservati dell’Italia centrale, raffiguranti l’antico e il nuovo testamento, che culminano nel giudizio universale. Gli esperti hanno trovato affinità tecniche col ciclo della basilica superiore di S. Francesco d’Assisi. Stupenda la torre campanaria. Nelle vicinanze della chiesa un ristorante, piacevole alla vista e al palato, dove potrete nutrire il corpo, ben inteso, dopo aver nutrito  lo spirito.
Chiesa di S. Vittorino
Chiesa di S. Vittorino
Proseguendo verso Rieti si trova Labro, paese bello, ma arcigno, disposto a piramide su un colle; un dedalo di stradine strette e ripide, con l’acciottolato tipico dei “castra”. In cima la chiesa e il castello, poi le abitazioni dei signori locali e infine sotto le case degli altri.
Dai paesi con vie strette e acciottolate disposte in modo curvilineo, si passa a paesi a più ampio respiro, come Leonessa e soprattutto Cittaducale, caratterizzate da strade diritte, piazze centrali e disposizione geometrica. Bellissima  Cittaducale, che sembra progettata  a tavolino, come la toscana Pienza, con le debite differenze. Stupenda la piazza del popolo con fontana centrale  e  intorno tutti i monumenti più importanti. Assolutamente da non perdere.
Infine una curiosità: a circa 15 Km da Rieti si trova la chiesa di S. Vittorino, semisommersa dall’acqua. Non è facile vederla perché la facciata è rivolta dalla parte opposto alla strada. Nell’ottocento per uno strano fenomeno tellurico, cominciò a sgorgare l’acqua all’interno della chiesa e si formò un torrentello che va a  sfociare nel  fiume di poco antistante la chiesa. L’edificio sta progressivamente sprofondando, quindi se volte vederla, vi conviene affrettarvi.
Abbazia di Fossanova
Abbazia di Fossanova
La Ciociaria è una regione a sud est di Roma, ricca di bellezze paesaggistiche, parchi naturali , testimonianze archeologiche, come resti di città romane, anfiteatri, templi pagani e moltissimi siti archeologici. Inoltre è ricca di abbazie cistercensi.
Nel 1098 Bernardo di Chiaravalle fondò l’ordine dei monaci cistercensi, dettando tra l’altro una serie di rigide regole architettoniche per gli edifici religiosi. Le abbazie, che  si ispirano tutte a questo  modello, sorgono in pianura vicino ad un corso d’acqua, questo per favorire il lavoro dei campi e rendere la comunità monastica il più possibile autonoma. La chiesa che comprende il campanile, è a croce latina;  vietati gli affreschi e le sculture all’interno della chiesa, che deve essere fatta solo di  nuda pietra per indurre alla preghiera e alla continua ricerca di spiritualità. I chiostri contengono elementi romanici e gotici, con colonnine ora lisce, ora lavorate e capitelli che a volte sono dei piccoli capolavori.  La sala capitolare, dove si riuniscono  i monaci è un vasto ambiente dalle pareti lisce  con possenti pilastri che sorreggono volte a crocera.
Abbazia di Valvisciolo
Abbazia di Valvisciolo
In Ciociaria esistono alcune delle più belle basiliche cistercensi. Fossanova, più vicina a Latina, ha uno stile di transizione tra il romanico e il gotico. L’imponente facciata, semplice e bellissima  è caratterizzata da  un meraviglioso rosone,  un portale sorretto da 3 archi concentrici a sesto acuto e una scalinata semicircolare che scende verso la chiesa, che si trova così adagiata in un avallamento , da dove si presenta in tutto il suo splendore. Da Fossanova  procedendo verso Sermoneta, conviene dirigersi verso l‘abbazia di Valvisciolo che è atipica rispetto alle sue illustri vicine. Nata per dare asilo ai confratelli scacciati dalle distruzioni del Barbarossa, ha un aspetto più arcaico; la pianta non è a croce latina e sono presenti affreschi, nonostante il divieto posto da Bernardo di Chiaravalle. Dirigendosi verso Frosinone, nelle vicinanze di Veroli, troviamo un altro capolavoro cistercense: l’abbazia di Casamari. Molto simile a Fossanova,  se ne discosta per alcuni aspetti: il rosone più piccolo, una scalinata che ascende verso la chiesa, una facciata dominata da un triportico.  Un po’ diversa, ma anch’essa bella da svenire. Esiste una particolarità: nel chiostro troviamo un capitello con 3 teste scolpite: una di Federico II di Svevia, che non simpatizzava certo per la chiesa, con l’eccezione però dei cistercensi, forse per un loro probabile rapporto con i templari. La seconda testa appartiene a Pier delle Vigne e la terza a Gioacchino da Fiore, o secondo altri , all’autore del capitello.
Abbazia di Casamari
Abbazia di Casamari
Se avete tempo, ma  sarebbe un peccato non averlo, da Casamari, fate una deviazione verso la certosa di Trisulti, dove si trova un’antica farmacia del ’600, con una stupenda collezione di pezzi d’epoca e gli ottimi liquori prodotti dai frati, che vi riscalderanno il cuore e lo stomaco, specialmente se fate la visita con il freddo.
Oltre alle abbazie sono presenti paesi di rara bellezza: Ferentino, circondata da mura imponenti, Alatri con una stupenda acropoli , Isola del Liri, dove esiste, unico esempio in Europa, una cascata nel centro cittadino.  C’è  un’infinità di paesi bellissimi e colmi di tesori, ma io devo scrivere un articolo, non un libro!
Un cenno a parte merita Anagni, famosa per lo schiaffo dato a Bonifacio VIII ; è una cittadina magnifica, ricca di edifici di epoca medioevale, come il palazzo comunale e il palazzo di Bonifacio. Ma soprattutto la parte alta è dominata da una fantastica cattedrale. La chiesa ha 3 navate, un pavimento cosmatesco ( dal nome del maestro di mosaico Cosma).
Certosa di Trisulti
Certosa di Trisulti
Ma il vero gioiello è la cripta, anch’essa a 3 navate, con pavimento cosmatesco e uno dei cicli pittorici del ‘ 200 più completi e ben tenuti. L’interno è completamente rivestito di affreschi perfettamente conservati, attribuiti a 3 maestri. Il 3° maestro, noto come maestro di Anagni, secondo i critici, preannuncia gia la pittura di Cimabue e di Giotto.
La cucina è ottima e varia, i vini squisiti. La visita può essere fatta in qualsiasi periodo dell’anno. Io sono andata d’inverno e percorrere i valichi coperti di neve ,  visitando  paesini arroccati su cime innevate, ha reso il viaggio ancora più avventuroso e affascinate. Inoltre, essendo il turismo poco sviluppato e lo spirito  di accoglienza migliorabile,  retaggio del malgoverno dello stato pontificio e del regno delle due Sicilie, la vita costa davvero poco.
Quindi se progettate una breve vacanza, una settimana è sufficiente per vedere quanto ho descritto e molto di più, tenete a mente anche questa regione, bella , sconosciuta e molto economica.
Rahima


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